L’intervista a Marco Giovinazzo su Bentornati al Sud. Una piattaforma che raccoglie testimonianze di professionisti che hanno operato all’estero ma rientrano sul proprio territorio.
Marco Giovinazzo parte dal salento, per motivi di studio e lavoro vive a Milano e Londra. Dopo 10 anni, torna ad Aradeo (LE) suo paese di origine. Opera nel settore dell’architettura e dell’industrial design, la sua storia arriva direttamente da Linkedin…
Per quale motivo sei tornata al Sud? “Per motivi lavorativi, dopo gli studi a Milano e le prime esperienze professionali, decisi di andare all’estero e Londra era la meta desiderata: lingua, modo di vivere, lavoro ecc… Era il 2010. Sono tornato nel 2012, perchè alcune situazioni familiari stavano degenerando. Mia nonna materna aveva un male incurabile e nel giugno del 2013 è venuta a mancare, poco sapevo che nei 3 mesi successivi avrei perso anche gli altri due nonni.
Appena rientrato ho iniziato a lavorare come progettista per una grossa impresa edile la “LEO CONSTRUCTION”, ma non sentendomi del tutto appagato e soddisfatto, pur avendo un posto fisso in un’impresa genuina e tecnologicamente avanzata, ho deciso di investire di più, soprattutto su me stesso, unendo i vari settori che appartengono all’architettura.
Quindi, ho dato vita al mio studio Marco Giovinazzo Architect (progettazione architettonica e product design). All’inizio è stata dura ma credendo nelle mie capacità e cogliendo l’occasione giusta sono riuscito a realizzare progetti e soprattutto a vincere, di recente, un contest nazionale: l’ITALIAN POOL AWARD 2016 premio Social con il progetto di una piscina privata realizzata per il B&B “Parco Degli Aranci” a Cutrofiano (LE).
Ad oggi, nonostante i rapporti non sempre chiari con i committenti sono felice e soddisfatto del lavoro che faccio. La mia terra può offrire molto se si ha fiducia e passione.
Un anno fa, proprio partendo da Lecce, ho diretto per un mese un cantiere a Manhattan NYC per il gruppo Cassina contract. Un sogno realizzato a soli 30 anni. Un’esperienza unica che mi ha portato a puntare ad altri obiettivi”.
La tua valigia del ritorno è piena di… “Esperienza, contatti sociali, una memoria d’ispirazione che mi porto dietro e che ogni tanto arricchisco con le continue esperienze di lavoro nazionali e all’estero, viaggiare è fondamentale.
La mentalità appresa in altri luoghi può essere utilizzata anche al SUD, bisogna sicuramente scontrarsi con una realtà ben radicata. Ma una volta che si raggiunge un obiettivo vale il triplo.”
Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo? “Positivo. Essere un giovane architetto e svolgere la mia attività in modo indipendente è la cosa che mi gratifica maggiormente. Sentire la fiducia degli altri e dare il massimo nel realizzare progetti innovativi, funzionali ed esteticamente validi non ha prezzo.”
Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro? “Le difficoltà sono legate al tipo di mentalità che si trova al Sud, dove il valore della Professione che si svolge, talvolta, è sconosciuto ai più. Far capire cosa significa progettare, cosa vuol dire essere un Architetto e non un arredatore è stata la maggiore difficoltà. Ma dimostrando concretamente il proprio valore, le persone hanno iniziato a comprendere meglio e a fidarsi di più.”
Di cosa ti occupi qui al Sud? “Sono un convinto architetto, attività che svolgo maggiormanete, progetto anche spazi interni (residenziali, commerciali e uffici) e nell’ultimo periodo sto cercando di spingere la bioarchitettura. Mi occupo anche di product design e collaboro con diverse aziende del settore, nei prossimi mesi alcuni prodotti disegnati da me dovrebbe uscire sul mercato.
Amo l’attività fisica, fitness e tiro con l’arco, mi sto preparando per le competizioni FITA, ho anche una passione per la pittura, che coltivo nei momenti di tranquillità o quando ho necessità di sfogarmi, sempre di forte ispirazione “cantieristica”.
Nei miei progetti futuri c’è l’idea di aprire uno studio/agenzia dedicato alla progettazione e a vari servizi che possano facilitare l’approccio con il mio lavoro ai vari clienti che hanno diverse e variegate esigenze; dal progetto al lancio sul mercato dello stesso, il mio sito internet personale (www.marcogiovinazzo.it) è under construction e presto sarà in rete.”
Ci lasci un pensiero per BaS… “Il mio pensiero lo dedico a chi crede nella propria terra, la ama e la rispetta, cercando ogni mattina un pensiero positivo, un credo quotidiano che possa renderci orgogliosi di ciò che siamo e di quello che diventeremo.”
Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna? “Si. Unendo le diverse capacità e professionalità, possiamo dare un valore aggiunto al Sud.”
Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS? “Connettere queste “menti” e creare nuove collaborazioni.”
La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà. “La cosa che mi manca di più, soprattutto di Londra è la capacità di coinvolgere le persone, gli eventi, le gallerie d’arte, il modo di prendere “easy” la vita e ciò che ne deriva da essa. Ma devo dire che anche nel Salento si stanno smuovendo le acque da questo punto di vista. Spero che un giorno, tutto quello che vivevo lì possa vederlo realizzato anche qui nel SUD.”
Ci suggeriresti altri nominativi di Bentornati al Sud? “Ceramiche greco – Dimensione casa. Azienda con la quale collaboro, si occupano di vendita al dettagli di pavimentazioni, rivestimenti e arredo bagno.”
Grazie Marco, siamo sicuri che coloro che tornano al Sud, uniti, potranno progettare davvero un Sud pieno di fiducia e passione!
Fonte: bentornatialsud